miércoles, 9 de abril de 2014

ELEZIONI IN UNGHERIA - OCCHIO ALLE ETICHETTE !

 Da una parte c'è un governo che ha rinazionalizzato le aziende, si è scontrato con le imprese energetiche straniere, è riuscito a far crescere i salari reali e ad abbassare la disoccupazione. Ma questo governo ha anche imposto una tassa alle banche e ha preso altre misure per aiutare la gente - come un taglio sulle bollette energetiche - per decreto governativo.
Dall'altra parte, c'è una alleanza di opposizione che  vuole altre privatizzazioni, vuole più politiche a favore degli "investitori globali", è spudoratamente a favore dei banchieri e della globalizzazione,
dove il partito maggiore dell'alleanza, quando fu l'ultima volta al governo, fece drastici alla spesa pubblica, distrusse le aziende statali, tra cui la compagnia di bandiera Malev, lasciando milioni di persone disperate. 

Ora, qualcuno potrebbe pensare che il governo di cui parliamo fosse un governo "socialista" o "di sinistra" e che  l'opposizione fosse "conservatrice". Ma in realtà, è tutto il contrario. Il governo ungherese, che è appena tornato al potere con circa il 45% dei voti, ha indubbiamente fatto più per la gente comune che i “socialisti” dell'opposizione, quando erano al potere nel 2002-10 (e lo dico io che da sempre sono stato socialista, non amo Fidesz).
L'Ungheria ci fa capire che dobbiamo stare "attenti alle etichette" quando si arriva alle elezioni in questa era di neoliberalismo e di globalizzazione. Perché qualche volta è un partito “conservatore” quello che può – e vuole – dare alla gente comune molto più di quanto possono e vogliono dare i “socialisti”, o meglio, quelli che dicono di essere “di sinistra” o di “centro-sinistra”.
UNA FALSA SINISTRA
In tutta Europa negli ultimi anni abbiamo visto i partiti  della cosiddetta "sinistra" o  "centro-sinistra"  appoggiare le guerre illegali della NATO, privatizzare tutto il privatizzabile, imporre "austerità e riforme", tutto per il bene dell'1%. Quando in Francia la gente ha votato socialista alle elezioni presidenziali del 2012, probabilmente non pensava che stava votando per un presidente, ancor più guerrafondaio di Nicolas Sarkozy, quello che aveva bombardato la Libia, ma è questo esattamente quello che ha eletto.

Come non potevano immaginare, gli elettori britannici che votarono Laburista nel 1997 che Tony Blair avrebbe portato il paese in una serie di guerre di aggressione illegali, o che, con i laburisti al governo, il divario tra ricchi e poveri potesse  continuare a crescere come sotto i conservatori.

E neppure i tedeschi che votarono per il Partito Socialdemocratico (SPD) nel 1998, avrebbero creduto che il partito avrebbe introdotto riforme neo-liberali che andavano oltre quanto aveva fatto la precedente amministrazione democristiana...
testo completo QUI   

1 comentario:

Anónimo dijo...


CONTROPIANO,in una lunga rassegna sull'Ungheria dove profusamente si sofferma su tutti gli aspetti negativi, riesce a dedicare queste poche righe alle misure ANTI-LIBERISTE applicate da Obam.
Sono QUESTE a preoccupare Bruxelles e BCE, non il "fascismo", visto che ha finanziato e RICONOSCE in Ucraina Svoboda e Settore Destra.

Quindi: per la UE, c'è una destra buona (liberista) a Kiev, e una mala, cioè antiliberista. a Budapest

"Ma per molti ungheresi Orban è un campione degli interessi nazionali, visto che ha ridotto le tasse sui redditi ed ha abbassato le bollette elettriche aumentando il controllo statale sul settore energetico (anche grazie ad un accordo con la Russia inviso a Bruxelles).

In campagna elettorale il leader del Fidesz ha promesso che taglierà le ipoteche in valuta straniera che pesano su molte famiglie, attaccando gli interessi delle banche di vari paesi dell'Ue che spadroneggiano in Ungheria. Oltretutto negli ultimi anni il governo ha ridotto il debito pubblico, ha aumentato i salari e ridotto la disoccupazione sotto il 10%.

Argomenti che hanno fatto breccia in un elettorato poco incline a identificarsi nelle critiche 'politiche' delle opposizioni".

E vi sembra POCO???

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