lunes, 6 de octubre de 2014

USA - Vicepresidente Biden: UE obbligata a sanzionare la Russia, nonostante i costi

A Bruxelles non si difendono gli interessi degli europei  

Il vicepresidente degli USA Biden, in un discorso tenuto all'Università di Harvard, in voce alta ha detto che in sostanza hanno obbligato il "gruppo dirigente" dell'Unione Europea (UE) ad applicare sanzioni contro la Russia. Come corollario dello sconquasso dell'Ucraina, hanno pure affondato il coltello nella ferita aperta nel corpo anemico dell'UE, ormai allo sfascio. “E' vero che non volevano farlo. E' stata la leadership americana e il presidente Obama ad insistere, tante di quelle volte da dover mettere in imbarazzo l'Europa per reagire e decidere per le sanzioni economiche, nonostante i costi”.

vedi L'elite europea è ideologicamente anti-russa QUI
 I costi sono salati. Il castigo per l'ultra-atlantismo valvassino della Polonia è severo, dovendo trovare altri mercati alle mancate esportazioni in Russia per un miliardo e 500 milioni di euro complessivi. L'Olanda, per esempio, perderà 300 milioni di euro annuali, vale a dire rappre il 10% delle esportazioni dei suoi prodotti agricoli, La Spagna avrà perdite di 337 milioni di euro e l'Italia addirittura di un miliardo di euro.

 Tutto questo, però, alla Casa Bianca non importa. Victoria Nuland, neocon sfegatata, regista non tanto occulta del golpe nazi in Ucraina, è ora addetta alle relazioni con l'UE. E' la tipa che diceva "Fuck UE!" in una conversazione telefonica intercettata nel gennaio 2014 con l'ambasciatore a Kiev Geoffrey Pyatt. 

Nuland ha riconosciuto che per gli "alleati" occidentali c'è ira un effetto boomerang. Lo ammette pubblicamente, ma trova normale il sacrificio degli europei se giova agli interessi geopolitici degli Stati Uniti d'America. Sacrifici a sostegno di una sua classe dirigente suicida, che ha ridotto l'Ucraina ad esistere solo sulla carta geografica e allo stato reale di una bancarotta e della guerra civile.

A Bruxelles non si difendono gli interessi degli europei nè si costruisce l'integrazione di un blocco autonomo. Non lo dicono i soliti populisti o anti-americanisti generici, ormai lo confessano incautamente alcuni alti dirigenti governativi degli USA.
 

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